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“Ci sono giorni perfetti per essere felici!”

Ovunque tu sarai”, è il titolo evocativo che l’esordiente scrittrice piemontese, Fioly Bocca, ha scelto per il suo primo romanzo – Giunti editore – presente sugli scaffali già dall’8 di questo mese.

Evocativo quanto pieno di speranza; Fioly ha dato vita ad uno degli ultimi capolavori della romanzesca italiana; un libro pieno di pathos, sentimento e coraggio. Sono questi i tre ingredienti che vanno a mixare il carattere forte ma allo stesso tempo lacunoso della protagonista.
Anita è una giovane ragazza che, dopo la maturità, decide di lasciare il suo paesino sulle Dolomiti per studiare Scienze della Comunicazione a Torino, ed è proprio da lì che la sua vita riparte. Nuove amicizie, le ore trascorse in facoltà, le serate in compagnia e l’incontro con Tancredi in una festa in villa; lui spavaldo e ammaliante, lei schiva e annoiata, già dal primo approccio.
Da quella sera la vita di Anita si stravolge e, per la prima volta, comincia a chiedersi cosa si celi veramente dietro la parola “Amore”.  
Passano tredici anni e Anita si trova costretta ad una vita che non l’appaga totalmente: è infelice, ha un lavoro mal retribuito e Tancredi è scostante, distratto e poco presente. Lei continua la solita routine, finge serenità e tranquillità – mantenendo un rapporto virtuale con la madre, alla quale, ogni sera, invia l’e-mail della buonanotte, annunciando i preparativi per il matrimonio e procrastinando quelle che dovrebbero essere scelte doverose.
Un campanello d’allarme che ben presto si trasformerà in qualcosa di molto più grave; una telefonata improvvisa la catapulta su un treno diretto verso il suo paese, dove ad attenderla ci sarà sua madre, in un letto d’ospedale, straziata da un cancro.
Anita si ritrova a fare i conti con la sua vita, col suo presente e col suo nebbioso futuro; l’inquietudine s’impossessa della sua anima, alternata a momenti di serenità e positività.
Perché amarsi, mi sono detta, è anche imparare a non pestarsi i piedi mentre si balla la stessa musica”.
La sua vita prende una piega totalmente diversa durante uno dei tanti viaggi in treno, dove incontra Arun, l’opposto di Tancredi, un uomo che individua a colpo d’occhio il suo disagio e la sua tristezza, con il quale lei si sente da subito a suo agio, tanto da cominciare a parlare del suo malessere.
Ovunque tu sarai” è un romanzo struggente e d’impatto – inutile negarlo – noi tutte siamo un po’ Anita!
Anita lunatica, felice, coraggiosa, forte, insoddisfatta, malinconica, priva di certezze ma tenace.
Un libro ricco di retroscena, in grado di regalare una buona dose di verve a tutte quelle donne che si accontentano della propria vita senza spingersi mai oltre, crogiolandosi  in un mix di insoddisfazione alternato a poca lucidità e giustificando sempre il comportamento negativo di chi ci sta intorno.
         “Scegli bene le parole, le scarpe e gli amori, se vuoi camminare lontano”

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